Esistono numerose piante
medicinali che per tradizione popolare vengono impiegate come
?depurativi epatici".
Il fegato è un organo
complesso che tra le sue funzioni ha anche la metabolizzazione delle
sostanze che vengono ingerite. Queste vengono trasformate tramite
reazioni chimiche e rese così più facili da eliminare dal nostro
organismo.
Tra le piante che
migliorano le funzioni fisiologiche epatiche distinguiamo due gruppi:
- Piante impiegate come
protezione del fegato da un eccessivo carico di tossine ed utili nel
recupero della funzionalità epatica eventualmente danneggiata;
- Piante che stimolano il
flusso biliare.
Appartiene al primo
gruppo il CARDO MARIANO, il cui principio attivo è la
silimarina, contenuta nei semi in percentuale variabile tra l'1 e il
3%. Ha funzione epatoprotettiva, protegge le cellule del fegato dai
danni indotti dalle sostanze tossiche, inibisce il trasporto delle
stesse nell'epatocita. Ha attività antiinfiammatoria,
immunomodulante ed antiossidante ed è capace di stimolare la
produzione di nuovo tessuto epatico. E' controindicato nei pazienti
ipertesi.
Esistono in commercio
anche prodotti a base di silimarina purificata; questa è in realtà
una miscela di diverse sostanze, tra queste quella presente in
maggiore percentuale è la silibina. Anche in questo caso il farmaco
contenente la sostanza purificata è utile per la protezione del
fegato dai danni delle tossine.
Il CARCIOFO, invece,
presenta un'attività che lo colloca sia nel primo che nel secondo
gruppo. La parte usata sono le foglie che contengono derivati
polifenolici dell'acido clorogenico. Stimola la produzione di bile ed
il flusso della stessa, contiene sostanze amare che stimolano il
nervo vago ed è dunque indicato nei disturbi digestivi ed ha
dimostrato una buona attività ipocolesterolemizzante. Per la sua
attività sul flusso biliare è controindicato in persone che
soffrono di calcoli biliari.
La radice di TARASSACO agisce
anch'essa come stimolante del flusso e della produzione di bile
mentre la CURCUMA presenta nuovamente attività mista come il
carciofo. Della curcuma si utilizza la radice, ricca in olii
essenziali e curcuminoidi. Migliora il flusso biliare ed ha attività
antiossidante ed epatoprotettiva oltre che antiinfiammatoria. Può
essere utile nei disturbi digestivi e nelle disfunzioni biliari
minori.
Infine il ROSMARINO,
le cui foglie sono ricche di fenoli ed acido rosmarinico, è un
potente antiossidante, supporta i processi di detossificazione
epatica e le funzioni digestive. La sua attività protettiva sugli
epatociti è paragonabile a quella della silimarina.
Tra le principali piante
officinali disponibili per il benessere del fegato, occorre scegliere
quella più adatta al problema tenendo presente che sono sempre
consigliabili dei cicli di assunzione con delle opportune pause tra
questi. Infine è giusto prestare attenzione nella scelta a quelle
che agiscono sul flusso biliare che devono essere evitate in tutti i
casi in cui ci sono delle anomalie nella produzione o nel flusso
biliare.